Fibre tessili: quali sono le fibre naturali e quali preferire per il nostro benessere
In commercio troviamo svariate nomenclature di fibre tessili, alcune dichiarate anche naturali ed ecologiche. Come possiamo a distinguere ciò che è veramente naturale da ciò che è dichiarato tale solo per greenwashing?
Ecco una mini guida per fare più chiarezza su quali sono e come scegliere i tessuti naturali e perché possono davvero fare la differenza sul nostro benessere e su quello del Pianeta.
- Cosa sono le fibre tessili?
- Quali sono le fibre naturali?
- Fibre di origine vegetale
- Le fibre di origine animale
- Fibre tessili di origine naturale: le viscose
- Le fibre tessili sintetiche: quali sono e perché sono da evitare?
- Quali sono i migliori materiali con cui vestirsi?
- Abbigliamento in fibre naturali
Cosa sono le fibre tessili?
Le fibre tessili sono quei materiali di cui sono composti i nostri vestiti e si dividono in 3 grandi macro categorie:
- Fibre naturali
- Fibre artificiali
- Fibre sintetiche
Quali sono le fibre naturali?
Le fibre naturali per realizzare vestiti si distinguono in quelle di origine vegetale, ovvero tutte quelle ottenute da semi, foglie e steli, e quelle di origine animale, come lana, cashmere e seta.
Vediamole in dettaglio.
Fibre di origine vegetale
Cotone
Il tessuto naturale più diffuso sin dall’antichità: i primi ritrovamenti risalgono a 9000 anni fa, già in uso nelle popolazioni del centro-America ha avuto larga diffusione con l’avvento del telaio meccanico.
Vantaggi del cotone: versatilità, traspirabilità, facile reperibilità. Un tessuto naturale adatto per creare tutti i tipi di abbigliamento e di tessili per la casa. Un prodotto in cotone di qualità si presenta con un tessuto non troppo trasparente o irregolare nella trama.
Svantaggi del cotone: La coltivazione del cotone tradizionale, richiesta in enormi quantità dalla produzione industriale, risulta molto impattante per l’ambiente, con un consumo idrico elevato e l’uso massivo di pesticidi.
Sì va sempre più diffondendo l’abbigliamento in cotone biologico, ecocompatibile, coltivato e lavorato in maniera sostenibile ed etica, bene però badare alle certificazioni per non cadere in inganno.
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Lino
Il lino è l’altro tessuto naturale storicamente impiegato già nell’antico Egitto e giunto in Europa grazie ai Fenici e poi diffuso durante l’Impero Romano. Il tessuto in lino al naturale ha un colore beige-giallognolo, molte volte viene mescolato al cotone o ad altre fibre per rendere i vestiti più morbidi.
Vantaggi del lino: delicato e fresco, è un tessuto traspirante ed ipoallergenico, l’abbigliamento in lino è infatti tra i più apprezzati durante la stagione estiva.
Svantaggi del lino: la pianta non richiede un elevato uso d’acqua e pesticidi, ma il tessuto ha poca elasticità: è infatti una caratteristica del tessuto in lino quella di stropicciarsi molto facilmente.
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Canapa

Per quanto [talvolta!] demonizzata, la canapa è in realtà una pianta di grandi risorse, non solo per quel che riguarda la produzione di abbigliamento di alta qualità: può essere utilizzata dal packaging alla carta, nella cosmesi, nella bioedilizia e per i carburanti.
Vantaggi della canapa: la coltivazione di canapa non richiede uso di pesticidi e richiede metà dell’acqua rispetto a quella utilizzata per la coltivazione del cotone. Il tessuto in canapa è eccellente sia d’estate che d’inverno, la fibra in canapa infatti è termoregolabile, antibatterica e antifungina ed è tre volte più resistente del cotone. Il tessuto in canapa è molto simile al tessuto in lino, risulta robusto e resistente, con un colore che tende più al marrone.
Svantaggi della canapa: il costo! Ad oggi è infatti un materiale prezioso, poco diffuso e molto costoso, il più delle volte infatti i capi di abbigliamento dichiarati in canapa ne contengono in realtà una piccola percentuale, il più delle volte viene mescolata al cotone. Potremmo quasi definirlo il tessuto anti fast-fashion per eccellenza visto che si possono produrre vestiti di alta qualità e di lunga durata: basti pensare che il tessuto in canapa più viene lavato più diventa morbido.
Le fibre di origine animale
Le fibre di origine animale sono tutte quelle fibre che si ottengono dalla tosatura del vello di animali a seconda delle specie di origine, queste lane prendono diversi nomi: lana merino, cashmere, mohair, alpaca, angora, cammello, yak. In generale, sono fibre utilizzate nelle stagioni più fredde, perché molto calde, termoregolanti, proteggono dall’umido e dal freddo.
Di differente origine è la seta: è una fibra di origine animale prodotta dai bachi, ovvero da larve di una particolare specie di farfalle, il Bombyx mori. La seta è un tessuto molto pregiato e costoso, ma problematico dal punto di vista etico: i bachi infatti devono essere uccisi per ottenere il filamento.
Vantaggiose dal punto di vista qualitativo, gli svantaggi di queste fibre sono la loro scarsa disponibilità: per aver più fibre ci vogliono più animali e questo non è esattamente un discorso sostenibile per questione di costi e di impatto ambientale, senza parlare poi dell’animal welfare, di come vengono trattati gli animali da allevamento.
Un’alternativa sono le fibre rigenerate: da scarti di lavorazione o vecchi indumento vengono recuperate le fibre animali per crearne di nuove.
Fibre tessili di origine naturale: le viscose
Che tipo di tessuto è la viscosa?
La viscosa detta anche rayon è tra le fibre più diffuse e utilizzate nell’abbigliamento. Si classifica come fibra artificiale, infatti per quanto abbia origine da piante o alberi, non può essere classificata come naturale ed ecologica dato che per trasformare la cellulosa vegetale in fibra tessile è necessario un processo chimico, che per la maggior parte delle volte non è sostenibile. Esistono però delle viscose sostenibili.
Vediamo quali sono e come riconoscerle.
Bamboo
Di recente si va sempre più diffondendo l’abbigliamento in fibra di Bamboo molto apprezzato per la sua sofficità e leggerezza.
Vantaggi: la pianta di bambù cresce molto rapidamente e non ha bisogno di grandi quantità di acqua; il tessuto in viscosa di bamboo risulta naturalmente elastico, traspirante e antibatterico, dalla facile asciugatura e non richiede di essere stirato.
Svantaggi: come detto sopra si tratta di una fibra artificiale, per cui, se lavorato con processi tradizionali risulta dannoso per la nostra pelle e per l’ambiente. È importante badare alla presenza di certificazioni, per esempio Oeko-Tex, per assicurarsi di avere a che fare con aziende sostenibili che utilizzano degli enzimi naturali per ottenere la viscosa in bamboo.
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Tencel
Non è esattamente una viscosa: Tencel è di preciso un marchio registrato dall’azienda austriaca Lenzing leader di produzione di viscose sostenibili: è l’azienda produttrice del Tencel Lyocell e del Tencel Modal. Il primo si ottiene dalla polpa di eucalipto, il secondo invece da quella del faggio; anche se rientrano nella categoria dei tessuti artificiali, entrambi sono viscose sostenibili, prodotte a basso impatto ambientale, ottenute con l’utilizzo di enzimi naturali in sistemi a circuito chiuso dove di recuperano le acque utilizzate.
Vantaggi: elastica, liscia e setosa, con la viscosa Tencel si ottengono capi di abbigliamento estremamente morbidi e piacevoli da indossare.
Svantaggi: se Lyocell e Modal non sono prodotti Tencel, vuol dire che hanno subito dei processi chimici tradizionali.
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EcoVero
È la viscosa sorella del Lyocell e del Modal. L’EcoVero è sempre un tessuto brevettato dall’azienda austriaca Lenzing. È una viscosa che si ottiene da legno di foreste certificate FSC con un processo a bassissimo impatto ambientale. I suoi vantaggi sono gli stessi del Tencel: il tessuto EcoVero al tatto può essere scambiato per seta per la sua morbidezza.
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Le fibre tessili sintetiche: quali sono e perché sono da evitare?
Sono le fibre più utilizzate nell’industria della moda: le fibre sintetiche comprendono tutte quelle fibre artificiali ricavate dalla lavorazione dal petrolio come il poliestere, l’acrilico, il nylon e l’elastan. Più del 60% dell’abbigliamento in circolazione è composto da questi materiali: in pratica, 2 vestiti su 3 sono composti da fibra sintetica. È una conseguenza del loro basso costo di produzione, notevolmente più conveniente rispetto a quelle di origine naturale o animale. Hanno però un notevole costo a livello di impatto ambientale; le conseguenze dell’uso di queste fibre sono:
- l’estrazione continua di petrolio;
- un notevole consumo energetico per la lavorazione e la trasformazione
- un uso massiccio di chimica per le tinture o per il finissaggio
- un eccessivo consumo idrico e l’inquinamento delle acque stesse.
Quali sono i migliori materiali con cui vestirsi?
Dopo che ne abbiamo visto le differenze tra le diverse tipologie di fibre tessili, possiamo riassumere in 3 punti le grosse differenze tra quelle naturali e prodotte in maniera sostenibile contro quelle sintetiche:
- le fibre naturali vengono estratte senza uso di tossine o processi chimici dannosi per l’ambiente, per le fibre sintetiche il processo è opposto. Scegliere le Fibre vegetali è una scelta ecologica e più salubre per l’ambiente ma anche per la nostra pelle, che assorbe attraverso i pori tutto ciò con cui viene a contatto. Se le Fibre tessili ecologiche e sostenibili risultano per la maggior parte dei casi ipoallergeniche, la fibra tessile sintetica può invece essere causa di allergie e problemi alla pelle.
- A differenza delle fibre naturali che sono traspiranti, lasciano quindi la nostra pelle fresca e asciutta, i tessuti sintetici non fanno respirare, portando a una sudorazione maggiore, a formazione di cattivi odori, costringendo gli indumenti a lavare frequenti.
- Le fibre vegetali, oltre ad essere più resistenti e durature, si possono riciclare con più facilità, al contrario dei tessuti sintetici che, data la bassa qualità, non possono essere riutilizzati come second hand o recuperati e finiscono nelle discariche: tonnellate di rifiuti tessili occidentali ormai ricoprono zone più povere del mondo, come l’ormai famoso deserto dell’Atacama in Cile o le spiagge del Ghana. Senza contare il problema delle microplastiche: sia durante la produzione che durante i nostri lavaggi casalinghi, la fibra tessile sintetica rilascia un gran numero di microplastiche nell’ambiente.
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Abbigliamento in fibre naturali
La scelta su cosa indossare e che vestiti scegliere sta ad ognuno di noi: ciò che è importante è sviluppare consapevolezza su ciò che indossiamo per fare delle scelte coscienti, e non solo guidate dalle mode o dal prezzo finale dei prodotti. Lagraste Concepts Store si impegna a far conoscere l’abbigliamento naturale con tutte le sue caratteristiche e a ricercare capi di abbigliamento sostenibile, privo di fibre sintetiche e prodotto eticamente.